Cucina&Vini, Novembre 2011 - Si è svolto a Roma Big&Small, interessante convegno dedicato ai grandi e ai piccoli della distribuzione e del commercio. Tanti i temi nel corso della due giorni, dal “mad in ” all’internazionalizzazione, dalla filiera agroalimentare ai nuovi scenari che vedono protagonisti ipermercati e superstore.
Diversi gli approfondimenti e parecchie le sorprese: tra tutte spicca che, pur in tempi di crisi, il consumatore italiano punta alla qualità e che i prodtti a marchio di origine vivono un periodo tutto sommato abbastanza positivo.
“Per cultura e tradizone -spiega Mauro Loy, amministratore unico di Methos, la società di consulenza ce ha organizzato il convegno- gli italiani amano il bello e il buono. Si cresce con una certa attitudine alla tavola e non si vuole rinunciare alla qualità dei prodotti che finiscono nei nostri piatti”. Lodevole intento che, tra l’altro, favorisce il comparto dell’agroalimentare di qualità. Ma come si coniuga questa voglia di eccellenza con il probelma di arrivare a fine mese?. “Essenzialmente riducendo la quantità ed eliminando quella sorta di sindrome da riempimento del carrello he ha caratterizzato per anni la spesa degli italiani -continua Loy-. Per esempio è in netto calo l’interesse per le classiche offerte “paghi 2 prendi 3″ mentre si punta di più su offerte economicamente interessanti su prodotti di eccellelnza”. Quindi i prodotti Dop e IGp confermano la loro entrata in scena sugli scaffali della grande Distribuzione da dove, fino a poco tempo fa, sembravamo bravi.
“Direi proprio di sì- testimonia Loy” e le conferme in tal senso non mancano. Ormai tutti i grandi gruppi hanno degli spazi dedicati a questi prodotti, addirittura diverse realtà distributive hanno creato delle private label, cioè marchi propri da apporre su prodotti top. Ma certo c’è ancora molto da fare, come ad esmepio creare dei formati che abbiano il ncessario appeal per la GDO. Per questo è necessario avviare un sistema di dialogo tra chi vende e i consorzi, i quali devono comprendere la necessità di adattarsi ad alcune esigenze, come pezzature, confezioni e via dicendo. Un aiuto reciproco che non potrà che far bene alle parti in causa e, soprattuto, al pubblico dei consumatori”.
Consumatore che, ed è qusta un’altra delle sorprese emerse nel corso di Big&Small, punta alla qualità, si muove con cautela ma è anche terribilmente sprecone. “Verissimo -conclude l’amministratore unico Methos- secondo recenti studi ogni italiano a fine anno ha buttato circa 400 euro di spesa alimentare. Dobbiamo fare in modo che quei 400 euro di prodotto, anzicchè finire nel bidone della spazzatura, vengano orientati nell’acquisto di beni di qualità, certificati e garantiti, patrimonio del made in Italy”.
Cucina&Vini (Numero 124, Dicembre 2011-Gennaio 2012)